Vivere all'estero

La solitudine dell’espatrio

la solitudine dell'espatrio
Written by mimma Dubai

Guardo tutti ballare e cantare e il mio cuore si riempie di quella felicità autentica, di quel piacere di essere tra i miei familiari.
Ormai questo giorno non è più solo ferragosto che a me non piace nemmeno più come ricorrenza.
Questo giorno è diventato il momento speciale in cui la mia famiglia si riunisce. Gli zii, i cugini, ora anche i nostri figli, gli amici di infanzia diventati famiglia, tutti insieme a casa nostra
Tra musica, giochi , allegria. E tanto cibo.
Io che passo tanto tempo da sola a Dubai, mi riempio in queste settimane il cuore di tempo condiviso con i miei cari .
Non lo faccio per loro. Lo faccio per me. Per mia figlia, che vive questi momenti con la mia stessa gioia.
Anzi, più passa il tempo, e più non è solo gioia, è proprio gratitudine di poter vivere questi momenti.

Mentre cerco di imprimermi tutto questo nella testa, si avvicina mia zia. Quella che vive a Modena.
Mi sorride e mi chiede: “Bello vero? Si vede che ti rende felice. Sei pronta a partire?”
“Non molto cara zia. Ma anche questa volta lo faremo”.
“Sai, io l’ho detto a tua madre, tu hai provato la vera solitudine. Tu sai cosa significa, soprattutto da quando stai a Dubai e tuo marito invece lavora in Kuwait. Quindi goditi questi momenti, cara Mimma”.
Mi ha lasciato senza parole, perché nessuno prima, in questi lunghi anni, aveva mai ipotizzato che io potessi sentirmi sola. Che io avessi un problema. Che potessi aver provato la solitudine dell’espatrio.
È un po’ la condanna dell’expat: la sua vita sembra sempre felice. Facile.
Perché non lo dice mai nessuno, ma la vita dell’expat è fatta anche di tanta solitudine . 
Di momenti in cui non hai nessuno e di giornate lunghissime.
Di malattie senza aiuti.
Per carità, ora la tecnologia aiuta, ricevi tanti messaggi, ma la vita vera non è whatsapp.

Occorre tanta energia mentale per fare lo switch e trovare la forza di uscire per cercare le tue persone.
Perché a volte c’è l’ostacolo della lingua, a volte si ha un carattere più timido. O si è in paesi più chiusi.
La certezza è la solitudine.
Quella vera.
La sfida è uscire.

Con mia figlia piccolissima in Kuwait è stato in un certo senso più facile. Lei era un buon modo per fare conoscenze, partendo dai suoi bisogni.
In Kuwait poi la gente sapeva che le persone erano l’unica risorsa di socialità.
A Dubai, essendo una città piena di tutto, si pensa sbagliando che i bei locali, la pulizia, i paesaggi belli possano bastare. Poi è veramente grande, dispersiva, con un traffico che spesso scoraggia a muoversi.
Si pensa erroneamente che essendoci tutto, tu abbia meno bisogno degli altri. Invece qui la solitudine dell’espatrio si sente di più.

Nel mio caso poi, la situazione è aggravata da due aspetti: sono sposata e madre, ma con un marito lontano che vediamo una volta al mese.
Quindi non appartengo alla categoria dei single che escono per incontrarsi, e non faccio parte nemmeno delle famiglie che fanno cose insieme nel week end, né tanto meno delle coppie.

Giada poi ora è una teenager e ha la sua vita. Come è giusto che sia, per migliorare la sua socialità, non è più necessario il mio aiuto. Cosa che mi aveva invece salvato in Kuwait. Perché i play date includevano le mamme. Allora erano stati la mia salvezza.

Per fortuna sono dotata di un buon carattere positivo.
Mi sono data obbiettivi e challenge.
Sembrerà strano, ma le prime a salvarmi sono state le straniere .
Fino a un po’ di tempo fa però la mia perimenopausa non mi ha aiutato a trovare le energie.
Ora va decisamente meglio.

Ma la solitudine, continua ad essere una costante, sopratutto nei weekend.
Anche se sono diventata più brava a gestirla.

Ho anche il limite che, in generale, non mi piace fare le cose da sola, ma a Dubai lo sto superando.
Andare da sola a camminare, in piscina o al mare.

Quindi amici che mi leggete, sappiate che io vi capisco.
Non bisogna nascondere questo aspetto della nostra vita.

Poi chiaro, ci sono mille trucchi, ma io lo so bene cos’è la solitudine dell’espatrio.

Mimma, Dubai

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mimma Dubai

Giovane quarantenne, mamma di una very funny girl, partita per amore per Kuwait City al grido di “oh poverina” e “ma non ti annoi” sono riuscita a realizzare una grande impresa in mezzo al deserto: trovare il mio vero io. Terrona, comunicativa, pr, scrittrice, sostenitrice della forza del pensiero positivo e grande estimatrice dell’amicizia tra donne di tutte le razze, lingue ed età. Il covid mi ha stravolto la vita, obbligandomi a trasferirmi a Dubai. Dal medioevo sono passata al Futuro. Cosa mi aspetta dopo?

3 Comments

  • Come ti capisco Mimma! Sono a Lima , Perù , una grande e caotica , molto spesso insopportabile città ! Sola, due bambini di 5 anni , un Labrador di 11 anni e un marito a lavoro ad Arequipa, altra città peruviana solo 1h e 10 minuti di volo dalla capitale .
    Sono appena tornata da lì e entrando a casa ho avuto una sensazione di vuoto immenso…
    A volte mi chiedo : è giusto? Ma poi sento i bimbi parlare tre lingue, cosa che ho dovuto fare da grande, e mi rispondo : Si ! Gli sto dando la possibilità di aprire la mente , di scoprire, di scegliere, con delle basi differenti, ciò che vorranno essere da grandi .
    Su Lima potrei scrivere tante cose , pro e contro ma fin quando non andrò via lo terrò per me. Il Perù è bello , Lima anche ma forse non per me ! Vado a preparare la lonchera ! Domani si torna a scuola ! Sogni d’oro a te che già dovresti dormire.

  • Io vivo alle Canarie, e certo è un’altra cosa…
    Io e mio marito non abbiamo molti amici, ma siamo iscritti ad una scuola di musica, dove io faccio lezione di canto, di chitarra, di teoria musicale e canto in due cori. Vado anche in piscina e in palestra. Insomma, le relazioni interpersonali non mi mancano e soprattutto…non mi annoio!

  • Quanta verità in queste righe…
    Noi siamo in Svizzera nel Canton di Berna a Grindelwald.
    Mio marito per lavoro è spesso in viaggio (sud america, filippine ecc…) ed io mi ritrovo sola con due figli 15 e 4 anni. La socialità è la @cosa che più mi manca e mi demoralizza fare le cose da sola. Qui sono anche molto chiusi come mentalità. I parenti non sono d’accordo con la nostra scelta e quindi non vengono mai. La mia salvezza è la lettura.

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